martedì 19 giugno 2012

Vendetta

A cosa serve arrabbiarsi? a cosa serve covare rancori nel cuore? sicuramente a rovinarsi cuore e fegato per il principio di vendicarsi, per non passare da stupidi agli occhi del rivale. Sì, sarebbe anche giusto farsi rispettare, ma non esageriamo a nutrire sempre cattiverie nel sangue. Impariamo a lasciar perdere, rilassiamoci! non ha senso stare lì in attesa, come una freccia incoccata pronta a partire e fare danni. La vita è un'altra cosa: Dio ce l'ha donata per amare, non per odiare. Tanto siamo tutti di passaggio, su questo mondo. Un giorno avremo tutti la giusta ricompensa per ciò che abbiamo fatto e faremo in futuro. Un giorno il rancore lo serberemo per noi stessi e per la nostra stupidità, perchè ci concentriamo sulle sciocchezze e perdiamo di vista gli obiettivi importanti.....
Impariamo a perdonare, saremo migliori anche ad amare.
SIMO

L'amore di una mamma: il tesoro più prezioso che una famiglia possa custodire

L'amore che una mamma esprime per i propri figli è più prezioso di un conto corrente pieno di soldi. I soldi finiscono, l'amore si rigenera da sè, l'amore chiama amore e non c'è cosa più bella e salutare di un cuore pieno d'affetto...

lunedì 4 giugno 2012

Lettera immaginaria di un cittadino emiliano...

"Ci siamo svegliati all'improvviso, tutto tremava. Letti, mobili...non ci siamo resi conto di cosa stesse per accadere, abbiamo solo capito che bisognava abbandonare casa in tutta fretta senza pensare al pc o a facebook o al cellulare o a un qualsiasi bene materiale. Ci siamo ritrovati tutti in strada correndo nella folla in cerca di un riparo e di una spiegazione a tanto delirio...Dalla sera alla mattina ci siamo ritrovati senza un posto dove andare, senza un rifugio, come fossimo nudi al cospetto di Dio. Una sorta di Giardino dell'Eden vissuto sulla terra. E tutt'ora ci sono forti scosse, e tutt'ora abbiamo una gran paura, incerti sul futuro sia prossimo che anteriore...
Dio ci salvi, se lo ritiene giusto!"
4 Giugno 2012, giornata di LUTTO nazionale in memoria delle vittime del terremoto in Emilia - Romagna.
SIMO